Il Reddito di Cittadinanza (RDC) contro la povertà per famiglie e singoli in situazione di grave disagio

Un beneficio economico e un progetto di reiserimento sociale e lavorativo. Il Patto per l'inclusione

La misura del Reddito di Cittadinaza (RDC) che con Legge n. 26 del 28 marzo 2019  sostituisce il sussidio economico REI (reddito di inclusione), potrà essere richiesta presso la specifica sezione del sito INPS con PIN dispositivo, SPID, CIE o CNS. In alternativa, può essere richiesto sul sito del Ministero del Lavoro www.redditodicittadinanza.gov.it oppure presso l'ufficio postale dopo il 6 di ogni mese o ancora tramite CAF o Patronato per i cittadini, famiglie o persone singole, che si trovano in situazione di grave disagio economico e sociale.  

In quanto misura di contrasto alla povertà, il RDC è condizionato alla valutazione della condizione economica familiare e di residenza/soggiorno e si compone di due parti:
Un beneficio economico che sarà erogato direttamente dall’Inps attraverso una carta prepagata, CARTA RDC. L’ammissione al beneficio viene decisa a seguito dell’istruttoria curata da Inps.
• Un progetto di reinserimento sociale e lavorativo che mira ad aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e a riconquistare l'autonomia, predisposto dai Servizi Sociali della Società della Salute della zona fiorentina nord ovest e in rete con i Centri per l’Impiego, i Servizi sanitari, le scuole e il Terzo Settore. Il progetto dovrà essere obbligatoriamente seguito pena la perdita della possibilità di ricevere il beneficio economico.

I requisiti

I requisiti sono:
• Cittadini italiani; cittadini comunitari; familiari di cittadini italiani o comunitari, non aventi la cittadinanza in uno Stato membro, titolari del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente; cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE di lungo periodo; titolari  di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria) che siano residenti in Italia da almeno dieci anni al momento della presentazione della domanda.
• L’ISEE del tuo nucleo familiare è minore di 9.360 euro.
• Sei un cittadino italiano, di uno stato Ue o extra Ue con permesso di soggiorno di lungo periodo. Hai avuto la residenza in Italia per almeno 10 anni di cui gli ultimi due senza interruzioni.
• Hai un patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare (fino a 10.000 euro e 1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) e in caso di eventuali disabilità (5.000 euro in più).
• Hai un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, esclusa la prima casa.
• Hai un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di Cittadinanza e a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
• Nessun componente del nucleo familiare è intestatario di autoveicoli immatricolati negli ultimi sei mesi che salgono a 2 anni se >1600 cc. o moto > 250 cc. (eccetto agevolazioni per disabilità).

Il percorso di inclusione sociale

I beneficiari vengono contattati dalle assistenti sociali per iniziare un percorso di inclusione sociale.
Al percorso si accede previa valutazione multidimensionale, finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo e a definire il Patto per l'inclusione sociale e i sostegni previsti che costituiscono livelli essenziali delle prestazioni.
Il Patto per l'inclusione prevede specifici impegni da parte della famiglia e supporti da parte dei servizi territoriali. L'obiettivo è costruire interventi su misura insieme alle famiglie stesse, per rimuovere le cause della povertà e accompagnarle verso l'autonomia. L'adesione al Patto per l'inclusione sociale, per i nuclei non esentati, è una condizione necessaria per il mantenimento del beneficio economico.Il percorso per la stipula del Patto per l'inclusione sociale inizia con un colloquio tra l'assistente sociale e il nucleo beneficiario del Reddito di Cittadinanza, definito Analisi Preliminare (AP). L'AP serve a raccogliere, tramite apposita strumentazione (modulistica creata dal ministero e informatizzata su una piattaforma denominata GEPI), le informazioni utili a delineare una valutazione generale non solo dei bisogni ma anche delle risorse e delle aspirazioni del nucleo familiare, sulla base delle quali si andranno ad identificare e a delineare le aree di intervento per la definizione del Patto per l'Inclusione sociale e della presa in carico.

In alcuni casi la definizione del Patto per l'inclusione sociale è preceduta dall'attivazione di un'equipe multidisciplinare per lo svolgimento di una valutazione più approfondita.In particolare, in esito all'Analisi Preliminare, si possono delineare 4 percorsi che il cittadino può attivare con l'aiuto dell'assistente sociale:

1. sottoscrizione del Patto per l'Inclusione sociale, se emergono bisogni complessi che richiedono l'attivazione di un'Equipe Multidisciplinare per una valutazione più approfondita attraverso lo strumento del Quadro di Analisi;
2. sottoscrizione di un Patto per l'inclusione sociale semplificato, se non emergono bisogni complessi, né legati esclusivamente a problematiche lavorative;
3. attivazione dei servizi specialistici, se emergono bisogni complessi esclusivamente connessi all'area della salute e della cura;
4. indirizzamento ai centri per l'impiego per la sottoscrizione dei Patti per il lavoro, nei casi in cui si rilevino bisogni prioritariamente di tipo lavorativo

Obiettivi generali e specifici costituiscono la Scheda progetto del Patto per l'inclusione sociale che deve essere sottoscritta dal nucleo familiare. Vengono infine stabiliti incontri di monitoraggio e verifica degli impegni.Nel caso di mancanza di reperibilità o di rispetto delle condizionalità viene fatta la segnalazione dall’assistente sociale su GEPI  e autorizzata dal coordinatore ad INPS.
All’interno del progetto di inclusione e su valutazione dell’assistente sociale, viene fatto l’invio ai tirocini di inclusione o ai Puc (Progetti di utilità collettiva), che sono stati attivati dai Comuni .

Data Ultima Modifica:
21 Febbraio 2023