Riaprono in sicurezza a Sesto Fiorentino i Centri diurni per anziani della Società della Salute, Sereninsieme e Amaducci

Misure di distanziamento al centro Alzheimer Amaducci a Sesto Fiorentino
Misure di distanziamento al centro Alzheimer Amaducci a Sesto Fiorentino

Accolgono anche ospiti di altre strutture della nord ovest che per ora restano chiuse. Garantiti 20 posti al giorno

Torna in attività oggi dopo la chiusura del 13 marzo scorso, il Centro Sereninsieme per anziani non autosufficienti in via Monti a Sesto Fiorentino. La riapertura segue di qualche giorno quella del Centro Alzheimer Amaducci in via F.lli Rosselli sempre a Sesto Fiorentino che è tornato in attività mercoledì 26 agosto.  Una riapertura molto attesa questa dei centri semiresidenziali per anziani non autosufficienti dopo quella che a giugno aveva portato alla riapertura di tutti e sette i Centri diurni socio sanitari per disabili adulti del territorio della zona fiorentina nord ovest. Sereninsieme e Amaducci, gestiti dalla cooperativa Elleuno per conto della Società della Salute fiorentina nord ovest, hanno i requisiti per la riapertura ed hanno passato il vaglio della Commissione aziendale appositamente istituita.

Con la riapertura di questi giorni, le due strutture accolgono anche anziani in carico ai Servizi provenienti dagli altri tre Centri diurni della zona fiorentina nord ovest che ancora non hanno ripreso l’attività e che per il momento restano chiusi. Si tratta dei Centri Villa Magli a Calenzano e Olinto Fedi a Signa, entrambi all’interno di Rsa e del Centro Sacro Cuore di San Donnino.

Molto intenso è stato il lavoro di queste ultime settimane da parte del Servizio sociale professionale della Società della Salute che in collaborazione con la Commissione UVM (Unità di Valutazione Multiprofessionale), ha dovuto rivalutare, tenuto conto del progetto personalizzato della persona, le diverse condizioni di fragilità clinica di tutti gli ospiti per poi riassegnarli al Centro Sereninsieme di via Monti o al Centro Alzheimer Amaducci di via F.lli Rosselli.

Le disposizioni sul distanziamento per le misure anti contagio hanno determinato una riduzione della capienza dei due Centri che passano a 8 posti al giorno per Amaducci e 12 posti al giorno per Sereninsieme. Il numero di persone che sono state riammesse può variare rispetto alla capienza dei due Centri, grazie ad un attento e complesso lavoro di calendarizzazione delle frequenze degli ospiti che tenga conto delle caratteristiche delle singole situazioni ma sempre nel rispetto delle disposizioni regionali date. 

Il servizio è ripreso in totale sicurezza sia per gli utenti che per gli operatori secondo il percorso definito dalla Regione in un apposito protocollo operativo sulla gestione in sicurezza approvato con la delibera n. 776/2020. E’ stata prevista la misurazione della temperatura corporea sia al momento del servizio di trasporto, che in ingresso alla struttura. All’interno dei Centri sono state individuate aree per l’isolamento delle persone che dovessero manifestare sintomi sospetti. Per le persone anziane, salvo casi particolari di ospiti, è stata resa obbligatoria l’adozione della mascherina. Il personale è stato dotato di mascherine FFP2 e dei dispositivi necessari a garantire una protezione adeguata.

Come previsto dal protocollo operativo regionale, tutti gli operatori e tutte le persone anziane che hanno ripreso la frequenza dei due centri sono stati sottoposti a test sierologico. Ad ogni ospite è stato effettuato dagli stessi operatori del Centro diurno con apposito kit messo a disposizione dall’Azienda sanitaria, il test sierologico che sarà ripetuto con cadenza mensile. 

Il presidente della Società della Salute fiorentina nord ovest e assessore alle politiche sociali del Comune di Sesto Fiorentino, esprime grande soddisfazione per l’essere riusciti a riaprire un servizio così importante a supporto delle famiglie che nel periodo emergenziale si sono fatte carico del lavoro impegnativo di cura e di assistenza della persona anziana e della gestione della malattia del proprio familiare. Durante tale periodo comunque gli assistenti sociali si sono adoperati per non interrompere i rapporti con le famiglie che telefonicamente o tramite altri canali sono state messe nelle condizioni di chiamare in caso di necessità. In casi particolarmente critici sono stati messi a disposizione anche interventi compensativi come l’assistenza domiciliare o l’inserimento temporaneo in Rsa.

 

Data Ultima Modifica:
02 Settembre 2020