Gioco d’azzardo: Società della Salute fiorentina nord ovest, il Servizio per le Dipendenze e il volontariato si alleano per combattere il fenomeno

I dati fra i giovani toscani. In crescita il “remote gambling”

La Società della Salute fiorentina nord ovest scende in campo contro il gioco d’azzardo e lo fa attraverso una rete di soggetti istituzionali, del volontariato e del privato sociale che, insieme alla UF Dipendenze della zona fiorentina nord ovest, saranno coinvolti in un lavoro finalizzato al contrasto e alla prevenzione del fenomeno, per la costituzione di un tavolo inter istituzionale che si occupi a vario titolo delle problematiche correlate al gioco d’azzardo. La Società della Salute zona fiorentina nord ovest ha infatti pubblicato una manifestazione d’interesse con scadenza oggi, lunedì 4 giugno, rivolta proprio al mondo del volontariato e del privato sociale, invitandolo a manifestare il proprio interesse a partecipare alle azioni congiunte di prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo sul nostro territorio.

L'iniziativa nasce con lo scopo sia di rispondere alle crescenti problematiche correlate al fenomeno del gioco d’azzardo sia di sensibilizzare la comunità sui rischi connessi a tale comportamento socialmente accettato e sempre più diffuso negli spazi della vita quotidiana. Da qui la necessità di un maggiore coordinamento a livello locale tra tutte le istituzioni e gli enti coinvolti.  I dati che studi nazionali e regionali restituiscono sul fenomeno parlano chiaro e diventano più allarmanti quando riferiti alla popolazione studentesca di età compresa tra i 15 ed i 19 anni, che risulta più vulnerabile rispetto allo sviluppo di patologie correlate al gioco d’azzardo così come per le dipendenze in genere.

Questo quanto evidenziato dai dati sul gioco d’azzardo relativi alla popolazione degli studenti delle scuole superiori rilevati per l’anno 2015 dallo studio Espad, (progetto europeo curato per la parte italiana dall'Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa) e dall’ultimo studio Edit Toscana per l’Ars, messi a confronto: nella nostra regione la percentuale della popolazione studentesca che ha giocato almeno una volta nella vita risulta lievemente inferiore rispetto a quella nazionale, ovvero il 47%, contro il 49%. Inoltre, se per la rilevazione Espad (sul campione nazionale) la prevalenza degli studenti giocatori a rischio è del’11% e dell’8% quella degli studenti con problemi correlati al gioco d’azzardo (per un totale di  30 mila studenti), il dato regionale dello studio Edit di Ars Toscana evidenzia (sul totale del campione regionale) una prevalenza del 7,3% di studenti che hanno risposto positivamente al test  Lie/Bet, utilizzato per la misura dei comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo (per un totale di 14 mila studenti).

Un dato che a livello regionale se va meglio per la popolazione studentesca, va male se rapportato alla popolazione in generale con una prevalenza del 4,03%, prevalenza che si scosta significativamente dalla stima del Ministero della salute dei giocatori di azzardo patologici compresa tra lo 0,5% e il 2,2% della popolazione generale.  
“Il gioco d'azzardo patologico – dichiara il presidente della Società della Salute fiorentina nord ovest, Enrico Panzi - non ha niente a che vedere con il gioco e il divertimento: si tratta invece di un vero e proprio disturbo comportamentale, le cui conseguenze personali e sociali sono paragonabili a quelle prodotte dalle sostanze psicotrope. E' una patologia vera ma che non viene percepita come tale. Per questo è importante pensare ad azioni mirate di informazione e contrasto”.
Se le rilevazioni epidemiologiche sono in continua evoluzione, il dato reale a oggi è rappresentato dai 1334 pazienti del 2015 in carico presso i servizi sanitari per le Dipendenze della Toscana, numero che è in incremento ogni anno. 
I giochi preferiti rimangono quelli a vincita immediata nell’ordine slot machine, Vlt (Video lottery terminal), lotto e lotterie. I dati economici, invece, parlano di un volume di gioco per l’anno 2015 di 88,2 miliardi di euro per l’Italia e di 4.566 milioni per la Toscana (fonte Agenzia delle dogane e dei Monopoli). Secondo la stessa fonte, la percentuale di spesa pro capite per il gioco d’azzardo rispetto al reddito è stimata avere un valore medio del gioco/reddito pari al 9,7%.

Secondo le conclusioni dello studio Ars il fenomeno del gioco d’azzardo in Toscana appare in lieve aumento e in continua evoluzione. Un fenomeno che mostra evidenti difficoltà nella sorveglianza e nel monitoraggio anche per l’incremento del “remote gambling” legato all’utilizzo della rete e degli strumenti informatici, un sommerso che non è tracciabile e valutabile.

 

Data Ultima Modifica:
21 Agosto 2018